In oltre venti anni di attività, molto spesso mi è capitato di avere a che fare con la “paura” del dentista.
Esistono diverse tecniche per affrontare questo aspetto, raccolte in genere sotto la definizione di 'sedazione'.
Si basano su una generica perdita di coscienza ottenuta o con sostanze chimiche, per via respiratoria o endovenosa, o con un approccio mentale differente che porti ad un livello di comunicazione più profonda.
Nel mio lavoro ho adottato queste tecniche di comunicazione verbale e non verbale con i pazienti ansiosi. L'induzione di uno stato leggero di “ipnosi” in ambiente medico, con tutte le garanzie di rispetto che questo comporta, permette di affrontare rapidamente ogni situazione (da una semplice ansia ad un improvviso attacco di panico), modificando nel paziente il modo stesso di vivere questa esperienza. Questo risultato non è ottenibile con i farmaci usati nelle altre sedazioni.
L'induzione ipnotica è una raffinata tecnica di comunicazione che permette di attenuare la nostra parte conscia per ridurre le interferenze che essa genera sulla nostra psiche. Non altera la volontà del paziente, toglie solo la componente ansiosa legata ad aspettative di dolore o di impotenza durante le cure. Inoltre permette di ridurre a qualcosa di sfumato ... di lontano da se... l'eventuale dolore non sempre annullato dall'anestesia.
Al termine della seduta rimane un senso di profondo benessere e di serenità che contribuisce a prepararsi meglio per la seduta successiva. Inoltre, agendo sul sistema immunitario, migliora la guarigione post operatoria.